Nel mio precedente articolo abbiamo trattato il tema degli Yama, il primo Ramo dello Yoga. Abbiamo scoperto, infatti, che lo Yoga non è solo una pratica fisica ma una vera e propria filosofia di vita e abbiamo parlato del secondo Yama, Sathya, la Verità nello Yoga.
Gli Yama, le cosiddette regole etiche e morali, ci invitano a riflettere su come dovresti comportarti nei confronti degli altri per poter essere in pace, non solo con il mondo che ti circonda, ma anche con te stesso.
Il terzo Yama è Asteya, e in sanscrito significa letteralmente non rubare.
Non rubare, nella filosofia dello Yoga, viene inteso non solo fisicamente ma anche a livello più sottile come non rubare - non privarci - nei nostri confronti: ad esempio, non sottrarci in nessun modo felicità, salute o serenità, compiendo scelte di vita nate dal profondo che ci permettono di esprimere il nostro vero potenziale. L'ascolto di ciò che siamo, dei nostri pensieri ed emozioni, è la chiave che ci permette di non privarci della nostra pace interiore.
Asteya si esprime anche nel non rubare il tempo. Il tempo è il bene più prezioso che abbiamo che una volta trascorso non torna più indietro, e sembra una frase fatta ma lo è per davvero, sia per quanto riguarda la nostra vita che quella degli altri. Non rubare il tempo prezioso a te stesso e agli altri significa rispettare e rispettarci.
Ancora una volta, quindi, gli Yama ci invitano ad essere autentici: quando c'è l'autenticità diviene chiaro come utilizzare le nostre risorse per vivere una vita piena e consapevole.
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