Sto leggendo un bellissimo libro di J. Krishnamurti che, in un capitolo dedicato alla noia, scrive queste parole:
"Siamo passati da una sensazione all'altra, da un'eccitazione all'altra, fino al punto di essere completamente esausti; ora, nel rendercene conto, non andiamo oltre, facciamo una pausa. Stiamo calmi e lasciamo che la mente raccolga le forze. Come il terreno si rinnova durante l'inverno, così la mente, quando può rimanere in silenzio, si rigenera. Ma è molto complicato permettere alla mente di rimanere calma e lasciarla a riposo, perché essa smania per essere attiva."
Trovo che queste righe siano profondamente vere e attuali nel periodo storico che stiamo vivendo. Le nostre vite sono passate da un estremo di efficienza e produttività ad un altro estremo di isolamento e quiete.
Chi ha dovuto, per imposizioni esterne, modificare il suo stile di vita, si è ritrovato catapultato davanti ad un fermo parziale o totale.
Accantonando per un istante gli evidenti contrasti sociali e la condizione economica della cosa, vorrei soffermarmi sull'aspetto più spirituale.
Ci sentiamo sempre più soli, senza uno scopo e soprattutto annoiati. Come se la nostra forza vitale si sia spenta e, non vi nego, anche anche io a volte mi sento così.
Come esseri umani del 20esimo secolo, siamo sempre alla ricerca di qualcosa al di fuori di ciò che abbiamo e non riusciamo mai a stare fermi. In particolar modo, nella nostra cultura, associamo la noia a qualcosa da evitare in quanto ci rende improduttivi e inefficienti.
Krishnamurti continua nel suo libro con questa frase:
"Il problema sorge solo nel momento in cui non accettiamo qualcosa per ciò che è e desideriamo trasformarla."
La nostra sofferenza deriva dalla non accettazione delle cose.
Facile a dirsi! Qualcuno dirà.
Non è semplice per nessuno ma, invece che vivere in modo frustrato, triste e angosciato possiamo chiederci: cosa possiamo fare, con gli strumenti che abbiamo, per sentirci meglio?
La risposta è prenderci cura di noi stessi e della nostra anima come se fosse un giardino fiorito, giorno dopo giorno. Accettare la nostra noia e accoglierla come un momento di riposo, come un preludio a qualcosa di vitale, energico, come l'arrivo della primavera dopo l'inverno.
Anche se tutti i giorni ci sembrano uguali, ricordiamoci che questa è solo una percezione delle cose e, nel nostro quotidiano, possiamo davvero fare la differenza per vivere nel modo più sereno possibile.
Fai qualcosa di diverso! Accendi una candela, rilassati, ascolta un podcast che ti sia di inspirazione, chiama gli amici, scrivi su un diario 3 cose di cui sei grato oggi e 3 cose per cui sei orgoglioso di te stesso.
Fai qualcosa di nuovo! Anche se isolati possiamo sfidare noi stessi, come provare uno stile di Yoga che non abbiamo mai fatto, meditare per qualche minuto al giorno o leggere quel tanto famigerato libro che abbiamo nello scaffale a prendere polvere.
Coltiviamo la noia e il riposo come trampolino di lancio ad essere una versione migliore di noi stessi, senza giudizio, senza fretta e senza affanni, ma per il semplice piacere di farlo. Quando questa situazione finirà, potremo vedere il mondo con nuovi occhi.
Un abbraccio e buona settimana,
Luna
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