Se hai un problema e puoi risolverlo è inutile che tu ti preoccupi, se non puoi risolverlo è altrettanta inutile la tua preoccupazione.
Lao Tzu
Lo scopo di tutti gli yogi è quello di raggiungere la pace mentale detta “yogas chitta vritti nirodah”: yogas come unione, chitta come mente, vritti come fluttuazione, nirodah come soppressione.
Lo yoga calma le vritti che sono proprio le fluttuazioni e le reazioni impulsive dei nostri pensieri: vivere una vita yoga porta a riappacificare il nostro ego troppo incline ai veleni della mente che sono l'attaccamento e le aspettative su avvenimenti, cose o persone.
Noi siamo e diventiamo ciò che pensiamo ogni giorno: l’esercizio è quindi prolungare il vuoto tra un pensiero e l'altro in cui possiamo sperimentare la nostra natura libera senza farci condizionare da reazioni istintive.
Ogni volta che proviamo un risentimento un fermiamoci per qualche respiro e chiediamoci:
Questo dolore che sento da dove nasce?
Quale aspettativa che avevo è stata delusa?
Posso fare qualcosa per risolvere questa cosa? Se la risposta è sì, mettiamoci in moto per risolvere le cose. Se la risposta è no, è inutile legarci alla sofferenza.
Lo yoga ci insegna così come la nostra mente riesce a crearsi infinite aspettative su cose o persone, allo stesso modo possiamo imparare a lasciare andare.
Dalle vritti nasce un altro concetto per il raggiungimento della felicità che vedremo nel prossimo post.
Comments